La nebbia dopo la catastrofe
Sicuramente qualcuno si sarà già chiesto per quale motivo Galileo ricevette un trattamento così terribile da parte dell’inquisizione.
Altrettanto sicuramente si sarà risposto che il potere non poteva accettare una tale contraddizione, e che quindi, per non rischiare di cadere sotto le proprie convinzioni, sbagliate, ha preferito ridicolizzare e costringere ad abiurare uno scienziato.
Un mero gioco di potere, perciò. Forse però quella volta non erano in gioco delle vite umane, escludendo quella dello stesso Galileo.
Ciclicamente alcuni eventi si ripetono. Mi riferisco a Giampaolo Giuliani, un tecnico che avrebbe costruito una macchina capace di calcolare il rapporto tra quantità di radon ed entità di un sisma, permettendo un preavviso di alcuni giorni, preciso intorno all’80%.
Lo sciame sismico, in Abruzzo, si protrae da ottobre, e quasi regolarmente le scosse sono state segnalate preventivamente da Giuliani.
Viene da pensare che il filone di azione intrapreso, da chi ha compiti istituzionali in Italia, sia proprio quello del menefreghismo. O meglio dell’ottimismo esagerato. Lo stesso ottimismo che spinge ad attendere continuamente la “legge che legalizzerà l’illegale e l’illegalizzato”, che spinge ad aspettare l’azione della dottrina del condono.
Il menefreghismo, il troppo ottimismo che diventa sprovvedutezza, non paga. È evidente che le persone che sono morte in Abruzzo sono vittime del sistema, non di calcestruzzo e mattoni e tondini lisci. I responsabili non sono da ricercare tra i tecnici che non hanno effettuato controlli seri quando era necessario. Certo, sono complici, ma non sono i colpevoli per eccellenza. I veri colpevoli sono quegli esseri ciechi che hanno sempre bisogno del morto per aprire gli occhi e capire la stupidità delle loro leggi. Quegli esseri ciechi che noi chiamiamo politici, ma che troppo spesso, anche tra di loro, si chiamano criminali.
La “semplificazione in ambito di norme antisismiche” che si voleva introdurre con il piano casa, l’aumento del 20% delle cubature degli edifici, non sono che l’emblema dell’azione politica attuale. Infatti prontamente, per riparare al danno, le norme conflittuali con la catastrofe sono state rivisitate. Tutte tranne quella a proposito dell’aumento di cubatura. E chi ha esposto la paura per un aumento del 20% dei cimiteri, anziché quello degli edifici in generale, è stato fagocitato dal potere, che deve far vedere di saper intervenire in ogni occasione, reprimendo le opinioni contrarie.
La repressione delle opinioni contrarie alle proprie si avvicina pericolosamente ad operazioni di censura attuate da regimi non democratici.
Il business dello share, emancipato da trasmissioni come il TG1 di qualche giorno fa, spinge giornalisti, degni della radiazione dall’albo, a spalancare in piena notte le portiere di auto assiepate di persone che cercano di riposare, ponendo la domanda: ”cosa fate qui?”. Chi è interpellato si aggrappa alla portiera, tentando di chiuderla, agognando un minimo di riposo, ma il grande share-maker non si arrende, insiste, carpisce le informazioni, per poi dare la linea alla trasmissione di turno, ricca di considerazioni di tronisti e troniste a proposito dei poveri “animaletti domestici ai quali nessuno pensa”.
L’unica speranza che si può attualmente avere è che non piombino tutti in un tale stato di annebbiamento, che non tutti diventino assoggettati dal potere dei media, a sua volta assoggettato dal potere politico, controllato anch’essa dal potere universale dello share, nonché dalla cecità ai problemi di uno stato che versa sull’orlo del baratro, senza che nessuno sembri accorgersene.
Nessun commento »
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL