la Sicurezza non è un’Opinione
In questi tristi giorni è inevitabile trattare il problema sicurezza a scuola.
A Rivoli, cittadina relativamente vicina alla mia residenza, si è consumato un dramma. La volta di un’aula del Liceo Scientifico “Darwin” è crollata a causa della destabilizzazione dei tavolati, provocata dalla rottura dei blocchi di un pesante tubo di ghisa, che a quanto pare è stato il corpo responsabile del colpo mortale inferto al ragazzo.
Perchè non si parla mai di sicurezza nelle scuole? Per quale motivo, per qualsiasi problema radicato, se non “ci scappa il morto” non si interviene? Perchè molti (numeri certi non se ne sanno) studenti sono costretti a frequentare in scuole che possibilmente, non probabilmente, possibilmente, non sono sicure?
Questa mattina nel mio Liceo è stata portata alla luce una notizia piuttosto sconcertante, e particolarmente preoccupante.
In alcune scuole il collaudo statico è inesistente.
Facciamo un esempio. Nella valutazione dei rischi legati ad un’infrastruttura bisogna calcolare le variabili nella peggiore delle ipotesi. Io non sono un ingeniere. Tuttavia posso provare a fare un calcolo di tipologia logica.
Incendio. Fiamme che salgono dal basso. Scale antincendio sovraffollate. Persone in panico, non come una normale prova antincendio. Si trovano l’uscita bloccata. L’unica cosa che viene da fare è rifugiarsi ai piani superiori e cercare di arginare le fiamme ai piani più bassi. Ma cinquecento persone su un solo piano che corrono, o camminano, in un corridoio che può sopportare duecento persone, non possono che causare un collasso strutturale. Le prospettive non sono esattamente rosee.
E’ un’ipotesi un po’ stiracchiata. Difficile che tali variabili si concentrino in tale modo, anche perchè cosa potrebbe bruciare veramente in una scuola di cemento armato?
Mi sovviene però un altro esempio terra, terra. Ci troviamo in una zona sismica. E sicuramente le scosse non sono lievi. Tre settimane fa si è giunti al quinto grado della scala Richter, con una scossa sismica durata quindici secondi. Siccome i terremoti non avvengono quando l’uomo decide, ma possono accadere di giorno come di notte, una scuola grande, un grosso edificio, in equilibrio statico precario, come potrebbe comportarsi subendo una tale scossa con delle persone all’interno? Anche qui si giungerebbe ad un epilogo probabilmente drammatico. Forse una “tragica fatalità”, probabilmente, non solo possibilmente, prevedibile ed evitabile.
Forse ciò che manca sono i fondi per intervenire. Per agire su quelle scuole che le istituzioni conoscono come insicure, ma che vengono populisticamente fatte vedere come a prova di bomba. Forse ormai troppi governi, di diversi colori e parti politiche, hanno trascurato questo fondamentale punto.
Speriamo di non dover avere paura di andare a scuola, non tanto a causa di verifiche ed interrogazioni, ma per la nostra incolumità.
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