Nuovamente…
E’ nuovamente esploso il conflitto israeleo-palestinese. Nuovamente i miliziani di Hamas si stanno scontrando con le truppe israeliane, che nuovamente ne approfittano per mettere in atto rappresaglie contro la popolazione civile.
La storia dell’ormai abituale conflitto è composta da consuetudini, da ripetizioni continue, da frasi introdotte da “nuovamente”, dai più odiosi degli usi.
Da una parte uno stato che è il prodotto dei vincitori della seconda guerra mondiale, uno stato che non si occupa di rispettare chi non marcia sotto la sua bandiera o rispetta solo chi milita sotto la bandiera di chi è più potente. Dall’altra un’associazione che fondamentalisticamente, quasi come lo stato ad essa stessa opposto, difende le proprie posizioni, violando quel confine, sottile, che divide la legalità, il battersi per valori reali, dall’indiscriminata e terroristica azione di guerra. La legge del taglione non è giusta. E’ anzi ciò che regola il ribaltamento di fronte all’interno di una discussione. Chi intraprende azioni come quella di Hamas, lanciando missili verso il territorio israeliano, o attacca e rade al suolo le case dei propri nemici, come le forze israeliane, non può essere il detentore della giustizia. Chi non utilizza la strada diplomatica, preferendo metodi violenti, sbaglia inevitabilmente.
Nuovamente in israele ci sono due gruppi estremisti, troppo sciocchi e convinti delle proprie tesi, per scendere a patti l’uno con l’altro. Due gruppi ai quali non importa delle rispettive popolazioni, quanto di ottenere il predominio sull’oppositore. Una mosca astuta che attacca un grosso rospo gracidante e sciatto, per riprendere il pensiero di Amos Oz. L’uno debole, l’altro potente. L’uno astuto, l’altro dai pachidermici movimenti. Ma entrambi inclassificabili come bene o male.
Nuovamente sappiamo chi vincerà. Nuovamente conosciamo il destino della minoranza di turno. Nuovamente affiora il fatto che le popolazioni non si odiano, ma sono le loro autorità ad odiarsi. A scannarsi per evitare di raggiungere la pacificazione, perchè l’impressione è che velatamente si ricerchi la guerra e non la pace.
Non so quanto la mia speranza possa influenzare chi di dovere. Non so quanto aiuterà e potrà aiutare. Ma nuovamente spero che Israele ed Hamas abbandonino le armi per sedersi ad un tavolo e discutere in modo corretto, senza tenere una pistola carica puntata in fronte all’altro.
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